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Passaggio a Raltegravir verso proseguimento della terapia a base di Lopinavir e Ritonavir in pazienti stabili infettati dal virus HIV con viremia soppressa


Al fine di ridurre le anomalie lipidiche e altri effetti collaterali associati alle terapie antiretrovirali contenenti Lopinavir e Ritonavir ( Kaletra ), i pazienti potrebbero voler modificare uno o più componenti del loro regime di trattamento.

Uno studio ha confrontato la sostituzione con Raltegravir ( Isentress ) al posto di Lopinavir e Ritonavir con il mantenimento dell’associazione di Lopinavir e Ritonavir nei pazienti infettati dal virus HIV con soppressione virale stabile in corso di terapia di combinazione basata su Lopinavir e Ritonavir.

Gli studi SWITCHMRK 1 e 2 erano studi multicentrici, in doppio cieco, di fase 3, randomizzati e controllati.

Risultavano idonei all’arruolamento pazienti infettati dal virus HIV di età uguale o superiore a 18 anni con concentrazione di RNA virale ( vRNA ) inferiore al limite di quantificazione dell’esame per almeno 3 mesi mentre erano sottoposti a un regime terapeutico basato su Lopinavir e Ritonavir.

In totale, 707 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale, e in un rapporto 1:1, a passare da Lopinavir e Ritonavir a Raltegravir ( 400 mg 2 volte al giorno; n=353 ) o a mantenere la terapia con Lopinavir e Ritonavir ( 2 compresse da 200 mg/50 mg 2 volte al giorno; n=354 ), sempre continuando con la terapia di background costituita da almeno due inibitori nucleosidici o nucleotidici della trascrittasi inversa.

Gli endpoint primari erano rappresentati da: cambiamento percentuale nelle concentrazioni sieriche dei lipidi dal basale alla settimana 12, proporzione di pazienti con concentrazioni di RNA virali inferiori a 50 copie per mL alla settimana 24 ( tutti i pazienti trattati che non avevano completato lo studio sono stati considerati come fallimenti ) con un margine di non-inferiorità pre-specificato di -12% per ciascuno studio, e frequenza di eventi avversi fino a 24 settimane.

Complessivamente, 702 pazienti hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio e sono stati inclusi nelle analisi di efficacia e sicurezza per gli studi combinati ( Raltegravir, n=350; Lopinavir e Ritonavir, n=352 ).

I cambiamenti percentuali nelle concentrazioni di lipidi dal basale alla settimana 12 sono risultati significativamente superiori ( p minore di 0.0001 ) nel gruppo Raltegravir che in quello Lopinavir e Ritonavir in ciascuno studio, portando a risultati combinati per colesterolo totale -12.6% vs 1%, colesterolo non-HDL -15% vs 2.6% e trigliceridi -42.2% vs 6.2%.

Alla settimana 24, l’84.4% dei pazienti nel gruppo Raltegravir ha mostrato concentrazioni di RNA virale inferiori a 50 copie per mL rispetto al 90.6% nel gruppo Lopinavir e Ritonavir ( differenza del trattamento: -6.2% ).

Eventi avversi clinici e di laboratorio si sono manifestati con frequenze simili nei due gruppi di trattamento.
Non sono stati osservati eventi avversi gravi o decessi farmaco-correlati.
Il solo evento avverso di intensità da moderata a grave, associato al trattamento, riportato in percentuali uguali o superiori all’1% di ciascun gruppo è stata la diarrea, che si è manifestata nel 3% dei pazienti nel gruppo Lopinavir e Ritonavir e in nessun paziente del gruppo Raltegravir.

Gli studi sono stati terminati alla settimana 24 a causa di un’efficacia virologica inferiore al previsto nel gruppo Raltegravir rispetto al gruppo Lopinavir e Ritonavir.

In conclusione, benché il passaggio a Raltegravir sia risultato associato a riduzioni maggiori nelle concentrazioni lipidiche rispetto al proseguimento del regime Lopinavir e Ritonavir, i risultati di efficacia non hanno stabilito la non-inferiorità di Raltegravir su Lopinavir e Ritonavir. ( Xagena2010 )

Eron JJ et al, Lancet 2010; 375: 396-407



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