La Nevirapina ( Viramune ) può dar origine a grave epatotossicità, talora letale, e a rash cutanei.
L’FDA ha revisionato il suo impiego nel trattamento dei pazienti infettati con il virus HIV.
I medici nel prescrivere la Nevirapina devono valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio.
L’FDA ritiene che, nonostante i gravi effetti indesiderati prodotti dalla Nevirapina, vi siano motivi per i quali la Nevirapina possa essere impiegata nel trattamento dell’infezione da HIV.
Tra questi:
- Molte opzioni terapeutiche sono necessarie per i pazienti infettati con virus HIV per la facilità con cui si instaura la resistenza farmacologica.
- L’epatotossicità sintomatica non è stata riportata con la somministrazione di singole dosi di Nevirapina alla madre e al bambino nella prevenzione dell’infezione perinatale da virus HIV.
- Anche i farmaci, che potrebbero offrire un’alternativa alla Nevirapina, possono causare tossicità, seppur diversa, dar luogo ad interazioni farmacologiche, o sono associati al rischio di difetti alla nascita se dati ad una donna nel primo trimestre di gravidanza.
- L’epatotossicità da Nevirapina è meno frequente ( < 2% sia per i maschi che per le femmine con conta CD4+ < 250 cellule/mm3 ) quando il trattamento è iniziato nei pazienti con bassa conta di cellule CD4+.
- La Nevirapina è clinicamente stabile in condizioni ambientali dove altri farmaci antiretrovirali non lo sono.
- L’epatotossicità sintomatica non è stata riportata nei bambini infettati da HIV, e la Nevirapina è disponibile in una formulazione liquida a differenza di altri antiretrovirali.
Fonte: FDA, 2005
( Xagena2005 )
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