Dolutegravir ( S/GSK1349572 ) è un inibitore della integrasi di HIV a somministrazione giornaliera con potente attività antivirale e un profilo di sicurezza favorevole.
Uno studio ha confrontato Dolutegravir con l’inibitore della integrasi di HIV Raltegravir ( Isentress ), come trattamento iniziale negli adulti con HIV-1.
Lo studio SPRING-2 della durata di 96 settimane, di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, con controllo attivo e di non-inferiorità è stato condotto a partire da ottobre 2010 in 100 Centri in Canada, USA, Australia ed Europa.
Adulti naive per il trattamento ( età uguale o superiore a 18 anni ) con infezione da HIV-1 e concentrazioni di RNA di HIV-1 uguali o superiori a 1.000 copie per mL sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a ricevere Dolutegravir ( 50 mg una volta al giorno ) o Raltegravir ( 400 mg 2 volte al giorno ).
I farmaci sono stati somministrati con una formulazione congiunta di Tenofovir / Emtricitabina oppure Abacavir / Lamivudina.
La randomizzazione è stata stratificata in base a uno screening per RNA di HIV-1 ( inferiore o uguale a 100.000 copie per mL o maggiore a 100.000 copie per mL ) e backbone di inibitore nucleosidico della trascrittasi inversa.
I ricercatori erano a conoscenza dei risultati relativi all’RNA di HIV-1 prima della randomizzazione.
L’endpoint primario era la proporzione di partecipanti con RNA di HIV-1 inferiore a 50 copie per mL a 48 settimane, con un margine di non-inferiorità del 10%.
I principali endpoint secondari erano cambiamenti rispetto al basale nelle conte di cellule CD4, incidenza e gravità di eventi avversi, cambiamenti nei parametri di laboratorio e prove genotipiche o fenotipiche di resistenza.
L’analisi primaria è stata condotta per intention-to-treat.
Nello studio, 411 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Dolutegravir e 411 a Raltegravir ed hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.
A 48 settimane, 361 ( 88% ) pazienti nel gruppo Dolutegravir hanno raggiunto un valore di RNA di HIV-1 inferiore a 50 copie per mL rispetto a 351 ( 85% ) nel gruppo Raltegravir ( differenza aggiustata 2.5% ).
Gli eventi avversi sono risultati simili tra i gruppi di trattamento.
I più comuni eventi avversi sono stati nausea ( 59 [ 14% ] pazienti nel gruppo Dolutegravir vs 53 [ 13% ] nel gruppo Raltegravir ), cefalea ( 51 [ 12% ] vs 48 [ 12% ] ), nasofaringite ( 46 [ 11% ] vs 48 [ 12% ] ) e diarrea ( 47 [ 11% ] in ciascun gruppo ).
Pochi pazienti hanno mostrato eventi avversi gravi legati al farmaco ( 3 [ inferiore a 1% ] vs 5 [ 1% ] ) e pochi hanno mostrato eventi avversi che hanno portato a sospensione ( 10 [ 2% ] vs 7 [ 2% ] in ciascun gruppo ).
Le conte di cellule CD4 sono aumentate dal basale alla settimana 48 in entrambi i gruppi di trattamento con una mediana di 230 cellule per microL.
I tassi di effetti tossici sui parametri di laboratorio sono risultati simili.
Non sono emerse prove di resistenza al trattamento in pazienti con fallimento virologico con Dolutegravir, mentre tra i pazienti con fallimento virologico che avevano ricevuto Raltegravir, 1 ( 6% ) ha mostrato resistenza al trattamento con integrasi e 4 ( 21% ) resistenza a inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa.
In conclusione, il trattamento di combinazione con Dolutegravir, somministrato una volta al girono, e una dose fissa di inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa potrebbe rappresentare una nuova ed efficace opzione per il trattamento di pazienti naive con infezione da HIV-1. ( Xagena2013 )
Raffi F et al, Lancet 2013; 381: 735-743
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